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Grazie Edgar Morin: teorie e riflessioni necessarie per promuovere la lettura e i libri

Silvia Blezza Picherle – luglio 2024

1999, prima edizione italiana 2000

Edgar MORIN, importante sociologo e filosofo, ha compiuto l’8 luglio ben 103 anni!
   Auguri ad uno studioso originale, attento a tutte le problematiche socio-culturali e politiche, ma anche pedagogiche e letterarie.
    Uno studioso che ha parlato di società complessa, di riforma del pensiero, della necessità di sviluppare una nuova forma di conoscenza per affrontare le sfide di una società complessa, dove regna l’incertezza. E, a differenza di molti insigni ricercatori, ha un approccio scientifico interdisciplinare, che fa incontrare e dialogare le diverse discipline per capire e cercare di proporre soluzioni ai problemi.
   La superspecializzazione (pensiamo all’ambito medico) e la prospettiva monodisciplinare, che egli ha sottoposto al vaglio critico, stanno invece dominando anche in campo educativo. E ciò impedisce di capire i problemi umani e di comprendere l’uomo e la società.

Cosa c’entra, direte, con la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza? E con la promozione della lettura?

   C’entra eccome, perché chi promuove i libri e la lettura dovrebbe possedere una formazione ampia, pluridisciplinare, che permetta di uscire dall’omologazione e dal conformismo, cioè dall’abitudine, oggi invece dominante, di seguire le mode editoriali, di imitare e ripetere passivamente attività di promozione della lettura. Tanto, ci si dice, se lo fanno tutti significa che va bene. … Invece non è così….ahimè!… e non lo dico io ma insegni studiosi e ricercatori.

   Così facendo, i promotori di lettura (insegnanti o altre figure), non danno ai bambini e ai ragazzi l’opportunità, attraverso la letteratura di qualità, di essere liberi, di arricchirsi, di costruirsi un proprio pensiero originale.

 E, senza originalità di pensiero, non si può progredire socialmente e culturalmente.

   In fondo chi promuove libri per bambini e ragazzi, chi legge ad alta voce per loro, chi fa attività di promozione della lettura, EDUCA nel pieno senso del termine, non insegna ma favorisce la crescita e lo sviluppo della personalità dei giovani. Perché la parola “educare” non si identifica con “insegnare”.

    Scritture banali, illustrazioni omologate, storie vuote e scontate …..a che servono? Dove portano?

    Perché non è vero la le lettura o l’ascolto di un libro sia utile comunque: un libro è un “medium”, uno strumento culturale, che può condizionare e omologare anziché arricchire umanamente. Quindi attingiamo a MORIN, portiamo alcuni suoi concetti importanti nella scelta dei libri e della attività di promozione della lettura.

Come fare?

Questo lo vedremo assieme in un prossimo intervento che pubblicherò a brevissimo sul sito… quindi … 👁️ alle news.

    Concetti importanti su cui ha teorizzato e riflettuto Edgar Morin,  come complessità e comprensioneil valore della cultura umanistica e della letteratura,  la conoscenza e l’intelligenza generale, sono tutti  declinabili ed attuabili nell’educare e promuovere la Letteratura e la lettura.

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