Partiamo dall’ascolto dell’infanzia per un anno migliore
Silvia Blezza Picherle – Gennaio 2023

Mi sembra che anche quest’anno noi adulti dovremmo ripartire dall’ascolto dei bambini e dei ragazzi per cercare di non peggiorare questo mondo già così compromesso e rovinato.
Gli adulti, non solo i “grandi” che comandano e decidono le sorti di tutti noi ma anche quelli che si incontrano ogni giorno, sono autoreferenti, convinti di “possedere” la verità e la “saggezza!!!”.
Certo, i bambini e i ragazzi devono essere “educati” ma da adulti che li sanno ascoltare, che sanno capire i loro bisogni e interessi, che valorizzano le loro idee e pensieri. Soprattutto da adulti che hanno il coraggio di fare autocritica, che riflettono, che sono consapevoli di essere imperfetti e “perfettibili”, che non guardano all’infanzia con un senso di superiorità assolutamente ingiustificato.
Gran parte degli adulti ha ben poco da insegnare ai bambini e ai ragazzi ed i loro comportamenti quotidiani non sono certo esemplari, parlano di “valori e virtù” e poi non li mettono in pratica (almeno la maggior parte). I piccoli e i giovani osservano questa incongruenza, magari non la esplicitano a parole ma certo diminuisce in loro la credibilità e la fiducia verso il mondo adulto.
Io sto dalla parte dei bambini e dei ragazzi, da sempre, e li debbo ringraziare per la forza che mi infondono ogni giorno, per la saggezza che hanno, per i valori in cui credono. Solo con loro – e pochi e rari adulti – riesco a condividere ideali e pensieri costruttivi.
Guardiamo a loro, parliamo con loro “alla pari” e scopriremo un modo migliore di “essere uomini” e di vivere.
Per rendere omaggio al “pensiero infantile e giovanile” vi dono una poesia che mi è stata scritta da due alunne di classe quinta che seguo da tanti anni nel progetto lettura.


Grazie, ripartiamo con fiducia ed entusiasmo. Con la loro sferzante ingenuità mi riempiono di complimenti e mi mostrano i miei “mancamenti”.